Ieri hai compiuto 15 anni… e con te li ho compiuti anche io come mamma. Fatico a ricordare il ‘prima’, prima quando la mia mente era libera di pensare senza passare prima di tutto da voi. Ti guardo crescere con occhi orgogliosi e felici nel vederti diventare grande e nello scorgere i tratti e i lineamenti dell’uomo che sarai.
Quanta ingenuità c’è nell’essere genitori e credere che sia difficile insegnarvi ad andare in bicicletta senza ruotine, dovervi guardare cadere e ricadere finché non trovate l’equilibrio che vi permette di infilare una pedalata dopo l’altra e allontanarvi dalla nostra mano che vi regge. Se in quel momento si conoscesse quale fatica ci aspetta nel dovervi insegnare che la natura dell’uomo non sempre è buona e che l’individuo non sempre agisce per il bene proprio o altrui, ma si lascia guidare dall’egoismo e dal tornaconto personale…e dovervi insegnare che qualche volta anche quello è necessario. Quanta fatica aprirvi gli occhi su un mondo fatto di contraddizioni e chiaroscuri, dove non sempre il chiaro è il buono e lo scuro no, ma dove contano le gradazioni, che non ce n’è una uguale all’altra, che il giudizio spesso va sospeso e se proprio è necessario va attentamente soppesato. Quanta responsabilità nel darvi delle linee guida da cui partire per imparare a relazionarvi con gli altri senza dimenticare voi stessi, ma senza tralasciare le sfumature…della voce, dello sguardo, dei gesti. Quanta costanza nel ripetervi che siete grandi, ma non abbastanza, che siete giovani, ma non troppo, che siete esseri in divenire, ma ciò che fate oggi mette le basi del vostro futuro e non è mai irrilevante. Quanto amore nel lasciarvi spazio per provare, sbagliare, riuscire, gioire, piangere, arrabbiarvi con noi, con voi e con gli altri, chiudervi in camera, in silenzio, in voi stessi, ma anche aprirvi la giacca, la testa e al mondo; quanto amore nell’osservarvi a distanza, ma non troppa, pronti a intervenire non un momento prima del necessario, non un momento dopo dell’inevitabile. Quanta pazienza nell’aspettare il vostro rientro, in ritardo quasi sempre, la vostra parola, la vostra richiesta. Quanta paura di sbagliare a essere troppo o troppo poco.
In quindici anni ho imparato un sacco di cose di me che prima non conoscevo, per questo ti ringrazio figlio maggiore, di avermi dato la possibilità di crescere con te e per te, un giorno dopo l’altro, un passo davanti all’altro, ma sempre al tuo fianco. Con immenso amore, la tua mamma.
Non ho parole Lory , le hai usate tutte tu e in modo egregio ❤️ Il piccolo artista che suonava seduto su un marciapiede ha 15 anni🥶. Che bellezza ! Abbraccialo forte da parte mia ( che sono una gemellina come lui ) 💋