Non smetto mai di parlare.

25 novembre

Io ho due figli maschi, la mia amica Margherita ha due figlie femmine, la mia amica Barbara ha un figlio maschio, mentre l’altra amica, Barbara anche lei, ha due maschi e una femmina. La mia amica Giulia ha un figlio maschio, la mia amica Francesca ha un figlio maschio e anche la mia amica Cristina. La mia amica Claudia e la mia amica Alice hanno un maschio e una femmina. Siamo tutte madri della generazione nata tra il 1965 e il 1975 e, seppure in modi personali e adattati alle personali realtà familiari, tutti i giorni ci domandiamo come educare i nostri figli ad essere gli uomini e le donne del domani. Condividiamo quotidianamente preoccupazioni sul mondo nel quale i nostri figli devono crescere e osserviamo i loro comportamenti nelle relazioni con gli altri. Cerchiamo un equilibrio tra l’essere loro guide e tenerci a distanza per lasciarli liberi di sbagliare e imparare.

Insegniamo alle femmine a essere prudenti, attente, critiche, ma anche a costruirsi il proprio futuro e la propria indipendenza… perché in quello risiede la vera libertà. Insegniamo ai maschi a non essere affrettati, superficiali, troppo sciocchi, ma anche a essere responsabili delle proprie scelte…perché in quello risiede la vera maturità. Insegniamo alle femmine a darsi di rosso sulle labbra, chi lo sa fare, a indossare un abito elegante o una tuta da ginnastica assecondando il proprio desiderio e il proprio fisico, a fare della cura del proprio corpo un’attenzione generata dal rispetto verso se stesse e non dal desiderio di approvazione altrui. Insegniamo ai maschi, quando ce lo concedono, ad abbinare i colori in modo gradevole, a lasciare la forza per le prove atletiche e coltivare la gentilezza anche nei gesti, a non avere paura delle parole per esprimere i propri sentimenti e aprirsi al mondo. Insegniamo alle femmine a convivere con il ciclo mestruale, a distinguere la natura delle attenzioni che ricevono allontanandosi quando inopportune, a cercare l’amore, senza disdegnare il sesso purché consapevole e sicuro. Insegniamo ai maschi a usare il deodorante solo dopo la doccia, a non prendersi gioco delle emozioni ma a rispettarle e comportarsi di conseguenza, a scegliere l’amore perché con il sesso (consapevole e sicuro) puoi riempirci le serate ma non la vita.

Ma tutte insegniamo ai nostri figli che l’altro sesso, il sesso diverso dal loro, è portatore di grande meraviglia. Di capacità che li stupiranno e che completeranno le loro portandoli a risultati che individualmente non potrebbero raggiungere. Di emozioni da scoprire e condividere. Insegniamo loro che non dovranno cercare le uguaglianze, ma le diversità potranno diventare punti di forza, se sapranno accettarle e accoglierle. Insegniamo loro che il rispetto reciproco, delle idee, delle capacità, dell’identità è il fondamento per costruire un mondo di relazioni che li sosterranno nella vita e che li renderanno persone migliori. Insegniamo loro che il mondo d’oggi non è ancora capace di scrivere l’uguaglianza femmina=maschio, ma che loro hanno la possibilità di arrivarci un passo più vicini di quanto siamo riuscite a fare noi ,che lottiamo quotidianamente per affermare il diritto delle donne di essere considerate al pari degli uomini.

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