Io ho due figli maschi, la mia amica Margherita ha due figlie femmine, la mia amica Barbara ha un figlio maschio, mentre l’altra amica, Barbara anche lei, ha due maschi e una femmina. La mia amica Giulia ha un figlio maschio, la mia amica Francesca ha un figlio maschio e anche la mia amica Cristina. La mia amica Claudia e la mia amica Alice hanno un maschio e una femmina. Siamo tutte madri della generazione nata tra il 1965 e il 1975 e, seppure in modi personali e adattati alle personali realtà familiari, tutti i giorni ci domandiamo come educare i nostri figli ad essere gli uomini e le donne del domani. Condividiamo quotidianamente preoccupazioni sul mondo nel quale i nostri figli devono crescere e osserviamo i loro comportamenti nelle relazioni con gli altri. Cerchiamo un equilibrio tra l’essere loro guide e tenerci a distanza per lasciarli liberi di sbagliare e imparare.
Insegniamo alle femmine a essere prudenti, attente, critiche, ma anche a costruirsi il proprio futuro e la propria indipendenza… perché in quello risiede la vera libertà. Insegniamo ai maschi a non essere affrettati, superficiali, troppo sciocchi, ma anche a essere responsabili delle proprie scelte…perché in quello risiede la vera maturità. Insegniamo alle femmine a darsi di rosso sulle labbra, chi lo sa fare, a indossare un abito elegante o una tuta da ginnastica assecondando il proprio desiderio e il proprio fisico, a fare della cura del proprio corpo un’attenzione generata dal rispetto verso se stesse e non dal desiderio di approvazione altrui. Insegniamo ai maschi, quando ce lo concedono, ad abbinare i colori in modo gradevole, a lasciare la forza per le prove atletiche e coltivare la gentilezza anche nei gesti, a non avere paura delle parole per esprimere i propri sentimenti e aprirsi al mondo. Insegniamo alle femmine a convivere con il ciclo mestruale, a distinguere la natura delle attenzioni che ricevono allontanandosi quando inopportune, a cercare l’amore, senza disdegnare il sesso purché consapevole e sicuro. Insegniamo ai maschi a usare il deodorante solo dopo la doccia, a non prendersi gioco delle emozioni ma a rispettarle e comportarsi di conseguenza, a scegliere l’amore perché con il sesso (consapevole e sicuro) puoi riempirci le serate ma non la vita.
Ma tutte insegniamo ai nostri figli che l’altro sesso, il sesso diverso dal loro, è portatore di grande meraviglia. Di capacità che li stupiranno e che completeranno le loro portandoli a risultati che individualmente non potrebbero raggiungere. Di emozioni da scoprire e condividere. Insegniamo loro che non dovranno cercare le uguaglianze, ma le diversità potranno diventare punti di forza, se sapranno accettarle e accoglierle. Insegniamo loro che il rispetto reciproco, delle idee, delle capacità, dell’identità è il fondamento per costruire un mondo di relazioni che li sosterranno nella vita e che li renderanno persone migliori. Insegniamo loro che il mondo d’oggi non è ancora capace di scrivere l’uguaglianza femmina=maschio, ma che loro hanno la possibilità di arrivarci un passo più vicini di quanto siamo riuscite a fare noi ,che lottiamo quotidianamente per affermare il diritto delle donne di essere considerate al pari degli uomini.