“Ehi Gli’, abbiamo un problema” (Che è tipo “Houston abbiamo un problema” oppure, secondo la moda attuale, “Cristoforetti, dov’è che stanno i calzini appaiati”?). “Che problema Lo’?” “Eh, si è incantato il sistema.” “In che senso?” “Hai presente lo sparanumeri? Sì, dai, la rondella di plastica dove prendi il numerino quando sei in fila alla Coop e poi sullo sparanumeri – il display sopra al bancone dei salumi – compare il tuo numero ed è il tuo turno?” “Si Lo’? Stai bene?” “Benissimo Gli’, è solo che lo sparanumeri sopra al banco delle super offerte di primavera si è incantato e continua ad uscire il mio” “Ma Lo’, allora sei fortunata. Le super offerte di primavera sono super offerte sempre imperdibili, sempre speciali, così speciali da essere inenarrabili e inarrivabili” “Sì Gli’, proprio inenarrabili direi. Quanto all’inarrivabili mi viene da dire che basta un buon GPS per arrivare a meta”. “Ma Lo’ non sei contenta?” “Neanche un po’ Gli’, non voglio essere sempre davanti, sempre quella di turno, sempre quella che può portarsi a casa le super offerte. Voglio dire ‘no, grazie’; quando sento l’ennesimo ‘lascio?’ sussulto, non volevo quell’etto di prosciutto e nemmeno quei grammi in più; quel salame a chilometri zero buono come ‘quelli di una volta’ mi dà la nausea; capisci Gli’?” “Ma Lo’, tu puoi dire di no all’offerta speciale, micca ti obbligano a comprarla.” “Vero Gli’, ma quante volte riesci tu a dire di no alla promoter sorridente che ti propone il latte più buono di sempre che ti dura in frigo tre giorni e che darà al tuo puré un sapore mai provato prima? Poveretta, solo lo sforzo narrativo merita il premio dell’acquisto. E se non riesco a dire di no, non voglio semplicemente essere così speciale da vedermi riservate le cose più speciali e straordinarie. Ogni tanto anche un gusto noto, conosciuto, magari che sembra anche noioso perché sempre lo stesso non mi dispiacerebbe. Quel sapore che ci fa sentire a casa, comode, quella sensazione in cui non dobbiamo stare in allerta costante ma ci infiliamo in pantofole e pigiama e ci spariamo la comfort serie di turno mangiando patatine sul divano. Le cose speciali rendono la nostra vita speciale, non ho dubbi, ma com’è che diciamo ogni tanto? ‘Anche meno’, va bene anche una vita un po’ meno speciale. Non voglio banalizzare Gli’, ma porca paletta un po’ di tregua, perché ho poi una certa età e lo stomaco non digerisce più come da bambina: il troppo salato mi fa svegliare dal sonno per la sete, il troppo pesante mi fa rigirare nel letto come i migliori incubi sanno fare, il troppo speziato mi lascia un retrogusto amaro che mi accompagna per giorni.” “E quindi Lo’ cosa vuoi fare?” “L’unica cosa possibile Gli’, vado al punto informazioni e li informo che lo sparanumeri è impazzito e il 23B non è presente e la fila deve andare avanti, non può fermarsi perché qualcuno ha preso un numero e poi se ne andato al banco dei surgelati.” “Lo’, ma quel numero è il tuo numero!” “Infatti… adesso vado al banco dei surgelati a rinfrescarmi le idee.” “Lo’?” “Dimmi Gli'” “Sicura di stare bene?” “Benissimo Gli’, benissimo. Mi sono persino ricordata la borsa frigo, così la catena del freddo non si spezza.”