‘Buon anno signora!’ ‘Che almeno vada come questo’, mi ha risposto lei. Ma sa che ha proprio ragione? In fondo lascio questo 2023 con il sorriso. Sì certo, un po’ di casini, un po’ di fatica, un po’ di cose non proprio perfette e talvolta proprio storte, ma, in fondo in fondo, non posso, né voglio lamentarmi. Sono stati 12 mesi non perfetti, ma spesso bellissimi, quindi va bene così.
Ho sorriso tanto e anche riso parecchio, quelle risate belle che mi piacciono. Quelle risate rumorose, chiassose, che rompono il silenzio mentre allargano il sorriso.
Ho viaggiato tanto: Barcellona, Atene, Praga e Parigi, tappe di un tour europeo che ho tutta l’intenzione di continuare nel prossimo anno, oltre a tante città italiane, dove ho girato nutrendomi di bellezza. Mostre, musei, piazze, basiliche, scorci, paesaggi, mercatini, ristoranti, ponti e relativi fiumi, una sequenza di meraviglie che hanno riempito la mia anima.
Ho ‘fatto’ tanto teatro, da attrice, da regista, da appassionata. Ho condiviso le emozioni con persone stupende con cui, ancora una volta, ho riso tanto. Ho pensato, scritto, rivisto, progettato e sognato spesso, arricchendo la mia vita di stupore e soddisfazione.
Ho lavorato tanto, mettendo alla prova la creatività, la competenza, la professionalità, per realizzare progetti di cui essere io per prima soddisfatta e che soddisfacessero le aspettative dei clienti. Ho cercato di ascoltare molto e rielaborare quanto necessario per raggiungere gli obiettivi. Ho raccolto spunti ovunque li trovassi, per farne tesoro e svilupparli quando opportuno.
Ma soprattutto ho riempito la mia vita di relazioni umane, che sono la parte più bella che porto con me.
Grazie alle amiche, che in questi anni non mi hanno mollata un attimo, con cui ci teniamo strette e che sono la rete di salvataggio che mi permette di fare talvolta la funanbola senza timore di cadere. Talvolta basta un messaggio per esserci, ma quelle parole digitali valgono un abbraccio così forte da far svoltare la giornata. Poi ci sono i caffé, le colazioni, le cene, i progetti, la condivisione dei successi, ma anche delle paure. Ci sono le parole, ma anche tanto ascolto. Ci sono i sorrisi e c’è tanta vicinanza, anche quando si è lontane. Ci sono le amiche di vecchia data, con cui una parola è sufficiente per capirsi, poi ci sono quelle incontrate strada facendo, con cui la condivisione è meno continua, ma non per questo meno profonda. A ciascuna di loro va il mio ringraziamento per essere parte della mia vita, che senza di loro non sarebbe la stessa.
Grazie ai miei figli, che sono la parte essenziale della mia vita, che mi tengono ancora come mamma e ogni tanto ridono di me, ma più spesso con me. Grazie a loro che sono il mio equilibrio.
Grazie a Pietro che cresce e diventa uomo sotto i miei occhi, ma che ancora ha voglia di condividere con me pezzetti della sua vita, vivendoli insieme o comunque raccontandomeli.
Grazie a Thomas che mi tiene ‘in forma’ non concedendomi tregua, ma che cerca ancora i miei abbracci e le mie coccole stringendomi la mano mentre si addormenta.
Grazie alla mia mamma, che ancora resiste e mi rende ancora figlia, anche quando mi chiama mamma.
Grazie a chi si occupa di lei tutti i giorni, con pazienza e talvolta vero affetto. Farsi carico dei bisogni di altri è un impegno gravoso e delicato, farlo con la giusta dose di delicatezza e sensibilità è una vera arte, che vedo spesso praticata da chi le sta intorno.
Grazie agli amici e amiche di teatro, che meritano una menzione a parte perché condividono la mia grande passione e sono stimolo costante al mio impegno. La fiducia che spesso mi riconoscono mi stupisce ancora, ma soprattutto mi rende consapevole di star facendo qualcosa di bello, che rende felice non solo me.
Grazie ai miei clienti, che mi affidano progetti e sfide con cui cimentarmi, ascoltando i suggerimenti e condividendo i successi. Grazie per la fiducia e l’audacia di cimentarsi in cose sempre nuove. Grazie per il riconoscimento professionale e personale, quando arriva.
Grazie alle tante persone che gravitano attorno alla mia vita a vario titolo e che si spendono per aiutarmi quando ho bisogno.
Grazie, infine, ma non in ordine di importanza, a chi ha scelto di starmi vicino imparando a conoscermi. Grazie a Simone che mi fa ridere tanto, sorridere spesso, sentire bene molto più di quanto immaginasse. Grazie a lui che mi ha fatto capire il valore dell’equilibrio, della serenità, della chiarezza. Grazie a lui che ha riaperto i miei occhi sui sogni e sui progetti.
Con questo tesoro sono pronta a varcare la soglia del nuovo anno. Ho lasciato indietro la paura, che mi ha accompagnata negli anni del Covid, e la rabbia, che per un po’ aveva provato ad albergare in me, ma stava sufficientemente scomoda da andarsene.
Guardo al nuovo inizio con il sorriso…il mio, quello in cui mi riconosco e di cui non posso fare a meno!