Non smetto mai di parlare.

Caro Thomas,

esserti madre è il compito più difficile che mi è capitato nella vita e che affronto ogni giorno. Un compito di cui sono grata al cielo perché sei un dono immenso e bellissimo, un compito che mi sono scelta e fisicamente andata a cercare dall’altra parte del mondo, ma anche un compito che quotidianamente assorbe le mie energie, lasciandomi esausta e talvolta avvilita dall’apparente inutilità di ogni azione che compio.

Ti guardo crescere e cerco di adattare il mio sguardo, le mie parole e le mie reazioni a ogni cambiamento positivo che percepisco. E’ una lotta costante tra il lasciarti libero e il guidarti accompagnandoti lungo il cammino. Accompagnamento che richiede ancora, troppo spesso, divieti e limiti di cui non ti fai una ragione. Il concetto di limite non ti appartiene, non lo riconosci e non lo accetti. Ciò che vuoi e che ti piace è sempre troppo poco e troppo breve, mai abbastanza, perdendo così la possibilità di godere fino in fondo di ciò che hai.

So bene che tante cose sono proprie di quella fase di sviluppo che si chiama pre-adolescenza prima e adolescenza poi, ma credo che, mentre ci si passa in mezzo, nessuno, nessuna madre, si senta parte di un grande processo condiviso o di un rito collettivo, a sufficienza da sentrsi sollevata dalla difficoltà e dalla paura. Ogni storia è a sé e la tua storia, Thomas, è ricca di bellezza, ma anche di dolore e questo dovrai imparare ad accettarlo.

Quando ti arrabbi, la tua rabbia si sfoga su di me, ma so bene che è contro te stesso, perché pensi di non essere ‘abbastanza’ e, ancora troppo spesso, il risultato delle tue azioni pare darti ragione di questo tuo sentire. Caro bambino mio, vorrei che vedessi la bellezza che hai dentro, sarebbe già lei sola abbastanza per far sorridere il mondo e aprire il tuo viso al sorriso.

‘Quando sei in mezzo alla tempesta, balla.’ Dice un proverbio, o aforisma, o comunque qualcuno che non voleva lasciarsi andare a imprecazioni improprie e voleva trovare un modo per tenere a bada la paura di finirci affogato nella tempesta. Così lo faccio mio e ballo. Con te e per te, ogni giorno.

Eppure non è mai abbastanza. Perché ci sono momenti in cui si mettono toppe, ma non si riesce, per mancanza di energie, tempo e risorse, a lavorare sulla sostanza. Eppure quel ‘mettere toppe’ è altrettanto essenziale che lavorare in profondità. E così cerco di mettere toppe colorate, aggiustare gli strappi e aggiustare il tiro, ogni giorno. Ma non è comunque abbastanza. Non ancora, almeno. E mi ritrovo sfinita.

Chi guarda dall’esterno troppo spesso si sente di dire la propria, di giudicare un pezzetto singolo senza valutare a tutto tondo il processo di crescita. Perché i luoghi non vanno bene, le relazioni non sono adatte, l’impegno non è sufficiente…e si aprono le porte al ‘dovrebbe…’. Certo che ‘dovrebbe’, certo che ‘dovresti’ Thomas, tante cose dovresti fare, ma tante sono anche quelle che fai e di cui non bisogna mai dare per scontata la difficoltà. Ciò che per me è semplice, non necessariamente lo è per te: questo è il principio con cui cerco di guidare le mie azioni e dare delle priorità. Tutto subito non si può ottenere, lo ripeto anche a te ogni giorno, bisogna lavorare un passo dopo l’altro, un passo davanti all’altro. E così cerco di fare per te e con te.

Caro Thomas, sapessi quanto ti amo. Riesci a tirare fuori il meglio di me, ma anche il peggio. Una rabbia profonda ed esplosiva, che talvolta trabocca, all’ennesima provocazione, all’ennesima cazzata, all’ennesima lotta. Quel senso di inutilità a tutta la fatica fatta, all’educazione trasmessa, all’amore incondizionato che mi riscalda il viso e dà potenza alle parole e alla voce. E quando scema, lascia il terreno alla paura, per un futuro nel quale dovrai costruirti il tuo spazio. E vedere la tua difficoltà, con te stesso prima che con gli altri, mi spaventa.

Ma so che crescerai, che maturerai, che capirai almeno un po’ delle cose che accadono in te e fuori da te e allora ballerò ancora, ma sarà di felicità, perché conquisterai il tuo spazio nel mondo e il mondo potrà godere della tua bellezza veramente. O almeno, mi piace immaginarmelo così il nostro futuro.

1 commento su “Caro Thomas,”

  1. Non ci sono parole se non … benvenuta nel club delle mamme consapevoli e a volte disperate di quella disperazione costruttiva ma comunque sempre disperazione .
    Brava Lory

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