Non smetto mai di parlare.

Che meraviglia…

…vivere in un mondo ad impronta maschile in cui gli uomini sono però un passo indietro.

Ho visto poco fa il bellissimo spot di Cremonini e Cattelan a favore della prevenzione del tumore alla prostata rivolto al pubbico maschile, invitato a fare una visita di controllo come abitudine superata la soglia dei quaranta. Non so dove andrà lo spot, che diffusione, distribuzione e sponsorizzazione avrà, ma ha stuzzicato la mia mente e la mia voglia di riflettere ad alta voce. Premesso che amo entrambi, li ascolto, li seguo e trovo anche siano un bel vedere (che non si nega mai a nessuno), ho trovato lo spot divertente, ironico, moderno e ben costruito per il target a cui si rivolge, ma… non vogliatemene caro Cesare e caro Alessandro, noi donne ci arrampicavamo lungo pareti rocciose, facevamo windsurf e parapendio, ci buttavamo con il paracadute che voi neanche eravate nati…e una volta al mese, micca una volta all’anno. Altro che partenze per lo spazio comodamente seduti e di tutto punto bardati. E per noi donne, spiace dirlo, che ogni anno ci sottoponiamo a pap test e mammografie, indispensabili quanto sgradevoli, niente spot divertenti e ironici, ma precise e funzionalissime informazioni di servizio (alle quali va comunque il merito di aver reso la prevenzione una sanissima abitudine). Quello che mi ha fatto riflettere è la necessità di ‘coccolare’ voi maschietti con una comunicazione dal taglio ironico e divertente per parlare di argomenti su cui le donne si confrontano da ben altre età con consapevolezza e maturità. Ben vengano, intendiamoci, nuovi stili di comunicazione e soprattutto ben vengano messaggi con finalità importantissime (nella cui efficacia confido, dal momento che gli over quaranta sono la maggioranza dei miei amici), ma fa riflettere che questi vengano introdotti quando il target è maschile e l’esigenza è maschile. Ci si scontra spesso con la difficoltà degli uomini ad affrontare alcuni argomenti per imbarazzo, pudicizia o assoluta ignoranza (nel senso etimologico del termine), ma ci tengo a rivelare un ‘segreto’ a tutti voi: nessuna donna si diverte ad aprire le gambe sul lettino del ginecologo e assumere posizioni che forse solo i contorsionisti del Cirque du Soleil trovano comode e rilassanti, né credo che per alcuna donna sia piacevole farsi schiacciare le tette (ho deto ‘tette’?) tra due lastre di plexiglass tirando la testa come una giraffa che vuole arrivare a brucare il ramo più alto, trattenendo il fiato e sperando solo che la macchina non si blocchi proprio in quella morsa…perché sarebbe piuttosto spiacevole. Ecco, quindi, quando sarete al vostro primo esame della prostata, vi prego, sappiate che saremo con voi con il pensiero, ma la maggior parte di noi sarà passata per esperienze similmente fastidiose o minimamente dolorose un numero di volte pari alle pinte di birra che vi siete scolati nella vostra giovinezza. Perciò, comprendeteci se non passeremo la notte insonni con voi o non ci sentiremo di farvi trovare un regalo sopra al tavolo al vostro rientro…probabilmente solo perché saremo impegnate in una discesa di rafting mozzafiato che pare essere l’ultima moda (per chi non sceglie di tornare al lavabile o a coppette di raccolta – ovvio).

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