Ieri sono andata a leggere al Ducale. Non abbiamo seguito un tema per questo incontro, ho trovato in biblioteca dei libri bellissimi da cui mi sono fatta trascinare. E’ il nostro appuntamento mensile mamma. Il giorno della lettura, quando, voi tutti in cerchio e noi al centro, leggiamo, cantiamo, facciamo le facce buffe, saltelliamo, ci spintoniamo e ridiamo abbattendo i muri che ci circondano per viaggiare con la fantasia.
C’erano la Tina, con il suo sorriso dolcissimo, la Mirella, affiancata dal fedelissimo marito che ci segue con grande passione, l’Anna, con grande eleganza e gentilezza, la Franca, con le sue poesie pronte all’uso, ma c’erano anche tante altre e alcuni altri (abbiamo sempre un pubblico a maggioranza femminile) di cui non ricordo il nome, ma gli occhi si. Occhi attenti, occhi che vanno oltre l’apparenza, occhi che ti mettono a nudo e se non sei trasparente, lì dentro non funzioni. E solo così posso cantare gracidando come una rana, saltare come un coniglio, avvicinarmi vicino vicino quasi per sussurrare un segreto, senza filtri. Un’ora e mezza di un viaggio meraviglioso tra primavere rubate, che sagge bambine hanno ritrovato, regine arrabbiate, negozi di oggetti smarriti, tenerezza, amore, natura, rane regine e orsi con la spada.
Ti sarebbero piaciute mamma, ne sono certa. Avresti commentato in modo puntuale che un paio non erano molto chiare, ma che le altre erano scritte benissimo e che noi eravamo proprio brave. La Barbara poi, una tua grande passione, l’avresti elogiata con grande stima. E io ne sarei stata felice. Felice di averti regalato qualcosa per cui vale la pena di sorridere.
Alle volte basta veramente poco per trovare la felicità. E io sono felice, perché l’Anna, la Mirella, la Franca, la Tina hanno regalato a me, a noi, il privilegio di stare loro vicine vicine, quasi tenerle per mano, e portarle in giro per un po’ a scoprire quanta meraviglia c’è ancora nel mondo. Nonostante le gambe che non funzionano, nonostante gli anni pesanti, nonostante una libertà un po’ limitata, nonostante la paura del domani, nonostante i dolori, nonostante la vita che non è esattamente perfetta.