Non smetto mai di parlare.

Il pensiero a te

Mi manchi mamma.

Nel mio modo, sempre contenuto, riflessivo, molto razionale e razionalizzato. Ma indubbiamente mi manchi. In questi giorni in cui l’anno scolastico è in dirittura di arrivo, quanto mi manca non poterti raccontare dei ragazzi.

Quanto orgogliosa sei sempre stata del tuo ‘grande’ Pietro. La sua bravura, la sua gentilezza, il suo essere adulto nel corpo di un ragazzo. E quanto avresti seguito con attenzione e attesa il suo esame di maturtà. Quante cose avresti chiesto, quanta curiosità avresti avuto, quanto desiderio di esserci. E il tuo entusiasmo, la tua ‘smania’ l’avrei capita, forse tollerata, alle volte infastidita da quel tuo entusiasmo scevro di paure e difficoltà, che io invece, da madre, vivo quotidianamente. Il mio orgoglio è un distillato di vita che giorno dopo giorno si costruisce, il tuo era un innato moto dell’anima, un istintivo sguardo su di lui e sul suo essere lui in tutte le sfaccettature.

Quanto mi manca il tuo amore sconfinato per Thomas. La tua assoluta certezza che sarebbe andato tutto bene, la tua immagine di lui, così pura e priva dei filtri della realtà. Spesso, troppo spesso, l’ho scansata perché la trovavo frutto solo di un’idea che avevi del ‘piccolo’ Thomas e non ancorata alla vita reale. Ma poi ho capito che l’amore non deve essere ancorato a nulla, non ha bisogno di filtri, è, ancora una volta, puro istinto e slancio verso l’altro. Quanto avrei bisogno ogni tanto proprio di quel tuo sguardo d’amore, ‘ignorante’ di tutto il resto, per alleggerire il mio sguardo su di lui e alimentare la speranza e far scemare la paura. Avresti ascoltato i miei racconti, per poi accantonarli e ribadire quanto tu amassi quel nipote venuto da lontano, bellissimo e adorato. E so che io avrei pensato agli anni della sua infanzia e alla tua fatica a entrare in relazione con un bimbo vivace e molto fisico, tanto differente dall’altro nipote con cui intavolavi discorsi profondi già da piccolo. Ma so che avrei archiviato i miei pensieri perché l’amore non ha giustificazioni né date di scadenza, quindi l’amore presente, seppure a distanza, andava benissimo perché faceva bene a tutti. A me per prima.

E così passo questi giorni in attesa delle conclusioni della scuola, portandoti sempre con me nel pensiero. Cercando di guardare i miei figli anche con i tuoi occhi, equilibrando il dolore della mancanza con la consapevolezza della presenza nel cuore e di tutto ciò che è stato. Il tuo amore per loro è stato un grande dono. E’ stato come se ci trovassimo affiancate a guardare la magia della vita che cresceva davanti ai nostri occhi. Non madre e figlia, ma semplicemente noi due accostate da un sentimento condiviso, profondo, radicato e meravigliosamente vitale.

Ciao mammola.

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